Quasi.
L' anno non è finito e le iscrizioni a scuola si faranno a gennaio, ma mi piace mettere in evidenza quella che mi pare un anacronismo del sistema scolastico locale, che intende "programmare" (almeno così sostiene) il prossimo anno scolastico.
Premessa 1 (d' obbligo): il servizio scolastico è un servizio pubblico, obbligatorio, vedasi Costituzione per il diritto allo studio etc etc.
Premessa 2: sul territorio dove risiedo, il Comune è diviso in due aree dette di "competenza territoriale" per l' attribuzione degli scolari ad uno specifico edificio scolastico (il più vicino alla residenza)
Premessa 3: stando che - vuoi per necessità vuoi per scelta - i genitori spesso lavorano entrambi a tempo pieno
l' autorità territoriale competente in materia scolastica ha deciso di sondare i bisogni famigliari con un questionario proponendo ben 4 opzioni di "tempo scuola" alle famiglie, facendo però ben intendere che il sondaggio è meramente consultivo (nessun obbligo) e serve solo di orientamento ai fini organizzativi e formativi dell'"offerta scolastica" ... sigh per l' espressione...
Le possibilità sono di suddividere le 26 ore obbligatorie come segue :
1. su 6 giorni con due rientri pomeridiani facoltativi (leggi: dal lunedì al sabato, senza mensa, chi vuole le materie opzionali sono due ore due volte alla settimana)
2. su 6 giorni con due rientri pomeridiani obbligatori ed il sabato facoltativo (leggi: dal lunedi al sabato, senza mensa)
3. su 5 giorni con due rientri facoltativi e tre obbligatori (leggi: dal lunedì al venerdì, con mensa)
4. su 5 giorni con due pomeriggi facoltativi e due obbligatori (leggi: dal lunedì al venerdi, con mensa, tranne venerdi perchè non c'è pomeriggio)
L' opzione 1 e 2 sono attive vicino casa: ma non c'è mensa quindi bisognerebbe portare i pupi alle 8 per riprenderli alle 12.20 , chi fa i due pomeriggi facoltativi rientra poi per meno di 2 ore a scuola
L' opzione 3 è attiva in un altro Comune limitrofo, ovvero si va in lista d' attesa perchè non residenti in quel Comune = nessuna garanzia di posto
L' opzione 4 è attiva nel Comune di residenza, ma data la "competenza territoriale" non è quello vicino casa e non si è prioritari sulle iscrizioni.
Le mie obiezioni:
- ma in tempo di spending review, mi tieni le scuole aperte 6 giorni anzichè 5 (elettricità, riscaldamento, pulizie, personale docente e non, trasporto scolastico)? E me lo "offri" nella metà delle opzioni?
- ma in tempo di spending review e disoccupazione, mi dici che fare un pomeriggio facoltativo a scuola (venerdi pomeriggio) non è possibile per motivi di costi? Che non si trova personale disponibile alla sorveglianza?
- ma in uno stesso Comune, la pubblica amminisrazione differenzia tra i suoi stessi cittadini una priorità di scelta ad alcuni a discapito di altri?
Vogliamo andare incontro alle esigenze dei genitori (purtroppo un part-time è un miraggio per molti) smettendola di "costringere" con motivazioni assurde alcuni scolari a frequentare una scuola dove non c'è mensa nè pomeriggi scolastici solo perchè una normativa provinciale li vuole non prioritari rispetto ai coetanei dello stesso Comune , più vicini invece ad una scuola a tempo prolungato con mensa e trasporto scolastico?
Sarebbe più logico e un'ottimizzazione delle risorse destinare gli studenti che necessitano di tempo prolungato (lavoro dei genitori) su una scuola e gli altri sull' altra, rendendo così un punto di forza l' "offerta scolastica " con e senza mensa (sigh) dello stesso Comune....
- Vogliamo rendere più credibili le istituzioni, dopo aver fatto costruire una scuola nuova che a distanza di pochissimi anni già non ha più aule per i suoi studenti? Le aule sono queste, nonostante le promesse la situazione è ancora invariata (soldi pubblici, sigh) ed a quanto pare comune a tutte le aule......... Con la conseguenza che in una scuola ci vuole una deroga speciale per tenere una classe prima con 9 bambini (quella a tempo normale), mentre sull' altra (quella nuova a tempo prolungato) sono costretti a sdoppiarla per eccesso di alunni (29 in una classe)...
Se potessi permettermi il lusso (la vedo così) di far frequentare a mia figlia un tempo normale (pranzo e pomeriggi a casa) lo farei subito. Però non si può costringere un genitore a fare salti mortali per conciliare scuola e lavoro, scaricando quindi il fantomatico "barile" delle responsabilità....
La scuola è un servizio pubblico o no? Se le esigenze sono quelle che sono, fosse anche che non ci sono i soldi stanziabili, facciamo almeno il tentativo di richiedere lo stanziamento per l' anno prossimo anzichè sedersi su uno status quo e non tentare nemmeno di smuovere le acque o manifestare l' esigenza per iscritto alla Svrintenzdenza /Provincia, sia pure offrendo un' alternativa a pagamento ai genitori ?
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