martedì 26 febbraio 2013

I servizi e l'educazione civica

Ci pensavo l'altro giorno.

Saranno almeno 30 anni che nelle scuole dell'obbligo non si fa educazione civica. Chi mai l'avrà deciso che non è materia "necessaria"? Chi ci deve pensare, la famiglia? E se la famiglia non sa, non vuole, non ci pensa, pensa che non sia fondamentale? O semplicemente non ha le conoscenze adeguate a sua volta?

Perchè stan tutti a parlare di diritti e nessuno (o quasi) di doveri?
Dove è finito il senso di nazione, di appartenere ad una comunità dove ci si aiuta a vicenda se serve, ci si offre una mano l'un l'altro anche solo per una piccola commissione o un' incombenza? Che fine ha fatto il servizio pubblico, che per definizione stessa serve al pubblico, al normale cittadino, all'utente finale che dovrebbe quindi trovare un'utilita sociale nel servizio che lui stesso - pagando le tasse - ha contribuito a finanziare?

 Io generalizzo naturalmente, ma prendo spunto da alcune esperienze fatte negli ultimi anni a questa parte ( e certo, avere dei figli  fa sbattere il muso contro alcune evidenze macroscopiche) per alcune riflessioni.

Dunque:

- orari dei treni locali (servizio provinciale): nessuna coincidenza nelle coincidenze. C'è poco da ridere, la ripetizione è voluta: in orari da pendolari il trenino (provinciale) che mi porterebbe da casa a prendere il treno delle Ferrovie Italiane per andare al lavoro passa 40 minuti prima di quello che per compatibilità di orario potrei prendere per l' ufficio. Allora le alternative sono: 1. mi alzo alle 5.30 per essere in ufficio alle 7.40, dato che solo in questa maniera riesco a scapicollarmi tra le due stazioni, distanti 300m. Ma a volte perdo il treno, quindi l'alternativa 2. è il pedibus (me la faccio a piedi) o il bicibus (in bici tra casa e stazione).

- biglietto  del treno: lavorando in una provincia ma abitando in una seconda, ho l'abbonamento a consumo km per la tratta principale, mentre invece per la tratta del punto precedente (1 minuto di tragitto in tutto sul trenino provinciale per la coincidenza)  dovrei farmi un abbonamento fisso  mensile, senza garanzie di puntualità (già verificato, 1 volta su 3 perdo la coincidenza)  che mi costerebbero 40 minuti di attesa. Anche per questo bicibus o pedibus, che è meglio (ma una fatica, oltretutto tra i vigneti, dato che un marciapiede che unisca lungo la strada principale casa mia -abito in centro abitato mica sul cocuzzolo della montagna -  con la stazione delle ferrovie italiane non c'è). Quindi anzichè 1 km a piedi, devo farne 3-4 e senza illuminazione pubblica su stradine secondarie di campagna...

- orario posticipo materna: causa regolamentazione provinciale, la piccola va alla materna di "competenza territoriale" perchè più vicina a casa (ci sarebbe da discutere anche su questo, ma vabbè..). La grande alle elementari a 2 km di distanza, stesso Comune. L'orario di uscita pomeridiano è lo stesso, ma alle elementari non c'è posticipo (come rimpiango i centres de loisirs franzosi) quindi alle 4.20 tutti outside, mentre alla materna sì (paganti in funzione dell'icef, ok) ma comunque l'uscita è sempre alle 4.20 ed a cavallo di due ore di posticipo quindi mi tocca pagarle entrambe a causa di 10 minuti di "sforamento": non potendo essere in due posti distanti 2 km allo stesso tempo (ebbene no, l' ubiquità mammesca è un mito) , DEVO passare prima dalla grande e poi dalla piccola e pagare un servizio completo che non uso in toto.  Aggiungo che: per il prossimo anno scolastico la scuola materna vuole il pagamento totale delle ore di anticipo-posticipo entro metà aprile 2013. E se per caso hai bisogno di correzioni in corso d'anno o cambi scuola, niet al rimborso!

- sacchi immondizie: i sacchi blu del residuo secco sono gratuiti e si ritirano in Comune, solo dalle 8.30  alle 12.30 dal lun al ven. E chi lavora deve prendersi un permesso? Fare un'ora di apertura al pubblico in settimana al pomeriggio, no eh??

- pausa caffè: sentirsi dire da un impiegato comunale di ripassare o attendere 15 minuti per ritirare una fotocopia perchè "adesso ho la pausa caffe" è impagabile.... adesso che lavoro nel pubblico mi rimane un mistero, un'assurdità, un'idiozia comunque.... il settore pubblico a chi serve, scusa? Notare che la pausa caffè è compresa nell' orario di lavoro, quindi è retribuita, anche se si timbrano uscita-entrata.

-colonia estiva vacanze per bimbi in età scolare: una settimana di  colonia diurna qui costa 150 euro a capoccia.  Solo luglio (epperchè, quando la scuola elementare finisce attorno al 10-12 di giugno?) Affidata a società esterna ma  organizzata dal Comune in locali affittati all'Oratorio (epperchè 'sto giro?) Non mi pare un servizio, per dirla senza francesismi spinti... Mi pare una mangiatoia...

-ciliegina sulla torta in occasione delle elezioni politiche: due seggi di voto nello stesso Comune, uno nei locali dal Comune, l' altro nei locali della scuola materna i quali quindi sono inagibili ai bimbi il lunedi causa votazioni. Indovinate dove frequenta mia figlia .... perchè dovrei prendermi un giorno di ferie mentre una mamma con bimbo nella materna vicino al Comune (ne abbiamo due, di materne, per assegnazione territoriale, bla bla bla vedi sopra) può tranquillamente andare a lavorare (ma anche no, sono cavoli suoi)? In un Comune piccino mi pare una stramberia....

Ma sto sempre a lamentarmi???

4 commenti:

  1. io lggo i tuoi post e faccio si si con la testa...e dire che la francia non e' il luogo perfetto ne' i francesi sono cosi' diversi da noi, eppure pur essendo un paese "caldo" nel senso di gioia di vivere e gustarsi il cibo, riescono in percentuali assai piu larghe degli italiani ad essere naturalmente educati e volenterosi nell'organizzarsi e organizzare le cose a modo.

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    1. Ciao Valentina! Non c'è paragone, come hai ben notato non sono perfetti ma un minimo di coesione ce l' hanno ed i servizi funzionali pure. Che poi anche le nuove generazioni in France vengano su come le nostre può essere, miom arito dice di aver riscontrato differenze enormi anche in questo senso rispetto a quando ci viveva......

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  2. Concordo con tutto...
    Quando anche io lavoravo nell'altra Provincia, mi avevano cambiato gli orari dell'autobus mattutino di 5 minuti, sufficienti per farmi perdere la coincidenza col treno. Ho telefonato al responsabile della società di trasporti, ho spiegato il mio problema (tra l'altro, alle 5 e mezza del mattino, oltre all'autista c'erano altre 3-4 persone che prendevano il mio stesso treno e basta...)..tempo una settimana e l'orario dell'autobus è tornato ad essere quello originario.
    La pausa caffè secondo il mio parere si può benissimo fare (non siamo ancora schiavi legati alla sedia spero) ma deve passare in secondo piano se prima c'è il lavoro, soprattutto se si opera con clienti, allo sportello! siam pagati per svolgere il nostro lavoro, non per bere caffè...molto spesso però il lavoratore crede sia un diritto e non una concessione.
    Infine, manca la tutela alla genitorialità, concordo, siamo molto ma molto indietro rispetto ad altri paese, forse perchè la concezione di mamma-lavoratrice a tempo pieno non è ancora completamente radicata nella nostra cultura locale

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    1. Ma che siamo indietro è appurato e che ci siano lacune da migliorare non stupisce più di tanto. Non siamo perfetti. Quello che mi lascia basita è come ti guardano / come rispondono quando si fanno presenti certe cose.... come se avessero le allucinazioni, come se chiedessi la luna, come se ti prendessero per pazza per le "pretese".... Passi che siamo indietro, ma la volontà di restare indietro quella no eh!!!!

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