Con la nascita dei figli mi sono accorta (sono sveglia, lo so) che certi temi o attività in precedenza considerati secondari, assumono rilevanza non da poco e si accaparrano una quota variabile del tempo a disposizione nella giornata .
E' stato così e lo è tutt'ora per attività tipiche della prima infanzia che fanno risvegliare anche il lato creativo, con risultati più o meno buoni, ma insomma.... non è questo il punto.
Tra giochi educativi e stimolanti, pedagogia per neofiti, alimentazione &co, gli orizzonti si ampliano non poco e subito si realizza che è impossibile approfondire ogni tematica. Troppa carne al fuoco, semplicemente.
Un tema che ho potuto affrontare di recente con letture ad hoc (ma di testi ce ne sono a bizzeffe, uno più autorevole dell' altro), nasce da una curiosità risvegliatasi in quel di Paris (la Francia è un pelino più cosmopolita che il Trentino, mi pare .... e , per una nota colorata, là non si può dire "je parle arabe?" come qui si direbbe quando, un pelo spazientiti, si cerca di capire se siamo stati abbastanza chiari, perchè si rischierebbe di offendere qualcuno.... però stranamente la declinazione politically correct in Francia "je parle chinois?" viene considerata neutrale), quindi tra e-book per kobo e biblioteca, ho decisamente occupato il tempo in treno:
"Il paradiso ai piedi delle donne" di Francesca Caferri
"Islam e democrazia" e "Sultanes oubliées- Femmes chefs d' état en Islam" di Fatema Mernissi
Sintesi:
la tolleranza è un bene prezioso per la convivenza pacifica in questo mondo purtroppo ancora poco pacifico.
E in spiaggia, sei riuscita per caso a leggere??? ;b
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