L'hennè

Che finissi su un prodotto confezionato a Parigi, era scontato.

Esattamente come arrivare a Parigi ed accorgersi di "quella bella esposizione sugli impressionisti che- temporaneamente - sarà in prestito al Mart di Rovereto"....

Dicevo:
sulla scia del periodo "sapone cosmesi e detersivi home-made", ho voluto provare pure l'henné, dato che ormai i capelli bianchi sono tanti (@$#?! alla  genetica) ed il parrucchiere sotto casa ogni 2 mesi max per una tinta chimica mi salassa.

Prima della cura:

• procurarsi il prodotto, quello giusto per componenti naturali naturali e per tinta desiderata;
• munirsi di guanti, maglietta ed asciugamano "da buttare" (ovvero specifici per questi esperimenti, come le vecchie t-shirt del papà per gli ateliers de peinture des enfants)
• predisporre tazzona della nonna, cucchiaio, limoni ed acqua tiepida
• preparare capelli lavati ed asciugati e ben spazzolati
• approntare km di pellicola trasparente

Durante la cura:

• la seienne essendo inadatta come aiutante, munirsi di coraggio e di pettine a denti larghi e poi a cucchiaiate spalmare la melma verdastra sui capelli freschi di lavaggio.
• non esitare, non piangere. Per fortuna non puzza, anzi direi che l' odore è gradevole.
• sopportare i commenti del marito, standosene incellophanata per almeno due ore, in giro per casa con un "salvagente" di asciugamano formato spiaggia à la facon fraisier, pregando di non avere visite inattese.
• risciacquo all' aceto

Dopo la cura:

• ripulire il disastro e ficcare in lavatrice lo "scafandro" ormai irrimediabilmente macchiato, 
• capelli bianchi attenuati, massa nel complesso lisciata e rinforzata.
• farsi un' appunto: per la prossima volta, mescolare hennè rosso con castano e riprovare .