lunedì 8 maggio 2017

Ombrello vs piccolo plaid

La stagione delle escursioni in montagna è iniziata, tempo permettendo: piccole e brevi, a casa nostra si parla di uscite semplici e da concludersi comunque in giornata.

Con tappe, tante tappe.... ogni angolino è buono: una staccionata, un punto panoramico, una panchina o un sasso su una curva nel sentiero. Magari per rinfrescarsi, riposarsi, sgranocchiare qualcosa.

 L'ideale sarebbe che ognuno portasse, anche simbolicamente, una parte dell'ambaradan che segue una famiglia con figli quando esce di casa: nulla di pesante, ovvero il pupazzo preferito di turno, un gioco per la macchina (che poi non si vuole abbandonare in macchina), il cappellino (adesso non lo voglio, magari dopo si, anzi sicuramente), la bottiglietta d'acqua (una a testa , sia mai...) , lo snack / il frutto etc....E poi arriva la domanda: ma dove mi siedo?  E chi se lo porta il plaid da pic-nic formato tovaglia???!!!  Forse ho risolto così...

Complice una piccola gita annuale scolastica (la festa degli alberi), ho pensato di non sacrificare la giacca di turno per ritrovarmela poi sporca d'erba o rovinata:

ho riciclato un primo ombrello (una volta rotto) - lo vedete qui

ed ora sta arrivando il secondo (qui foto a metà lavoro)

lato impermeabile che poi andrà sotto, il sopra verrà creato in jeans di riciclo





Le occasioni d'uso sono comunque molteplici:
- in vacanza
- in montagna, debitamente spruzzati di timo/lavanda per allontanare le zecche (sia mai che sia vero)
- in macchina, perchè che si stia al parco o in giardino dal nonno i motivi per buttarsi in terra ci sono sempre....
Vi saprò dire...



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