un limbo - ce n'pas ma vie celle la... pas encore en tout cas!

Proprio oggi mi hanno detto di non preoccuparmi, che questi giorni di disorientamento sono solo una fase di passaggio tra la vecchia vita e quella nuova tutta da organizzare e ripensare.... Ma mica son morta, che sembra di parlare di un ben altro trapasso!
Certo è che ho un mal di stomaco costante, che verso qualsiasi cosa mi giri faccio paragoni con quello che ho lasciato e naturalmente critiche a non finire. Si sa quello che si lascia e non si sa quello che si trova... ok ok, vero, ma fino a quando non si prova non si sa davvero come si reagisce. Ma forse dovrei visto che ci sono già passata due volte. Ma forse anche no a ben vedere, perchè questa volta siamo in 4, questa volta lasciamo un nido ben avviato che aveva tutti i presupposti per essere stabile.
Niemals nie sagen.
E invece mi ritrovo  completamente spaesata a dover prima rassicurare ed accudire le figlie come se nulla fosse, quando invece vorrei potermi concentrare su me stessa ed elaborare ad un ritmo mio la nuova situazione. Mi ritrovo a sforzarmi di ricordare che abbiamo fatto questa scelta per la carriera di mio marito, per dare più opportunità alle figlie, per aprire i loro orizzonti... ma di fatto mi sembra di essere quella che - per ora - ha sacrificato di più: mi devo dedicare al 100% al menage familiare per un periodo al momento indefinibile, lontano da amici e famiglia, tempo per me stessa e per le mie attività di relax zero.
Spero di non esaurire le batterie altrimenti son cavoli.
Un'amica mi diceva che dovevo aver fatto qualcosa di sbagliato nella mia vita precedente per "meritarmi" tutto questo sbattimento in termini di stress e lavoro.... oppure davvero non aver fatto nulla di nulla. A me invece viene in mente solo questo :

I sasi che rudola no i fa muscio ( proverbio trentino).