mercoledì 30 aprile 2014

Cambiare sguardo, angolazioni, prospettive

Avevo detto che sto leggendo la Pedagogia della lumaca.
L' interessante della questione "lentezza" insita nella lumaca  è che durante le ferie, staccandosi da tutto quello che è tv, cell, internet, orologio etc, il ritmo naturale torna da sè. Un po' perchè la stanchezza accumulata impone al fisico di rallentare , un po' perchè non avendo corvée particolari da fare ci si può permettere di occuparsi davvero solo di quanto interessa o di oziare (rispetto ai ritmi abituali, intendo). Un po' anche perchè siamo e restiamo esseri viventi (oddio, per qualcuno ho il dubbio...).

Ci si è messo pure il meteo, ma anche quello è legato alla natura delle cose, essendo ciclico e soprattutto vitale in senso stretto. Immersi come eravamo nel verde, la pioggia ci ha distolto forse da qualche passeggiata, ma ho terminato una lettura Montessori, il marito si è dedicato al bricolage, le figlie a macinare riso imperturbabili dentro casa anzichè fuori (la nonna un po' meno imperturbabile però, a dire il vero...)

Cambiare prospettiva rispetto all'esigenza/costrizione di correre, fare sempre di più nelle 24h che, si sa, dilatabili non sono, ci fa perdere il senso delle cose e lo sguardo che volgiamo (se lo volgiamo per vedere oltre che guardare) alle cose:
- il gioco dei bimbi è un lavoro che affina manualità e intelletto, per gli adulti uno stimolo alla creatività, quindi gli adulti si sono rilassati e impegnati in attività diverse e io non ho stressato nessuno per i compiti RISULTATO: la grande fa esercizi completamente per sua scelta di francese orthographe et grammaire
- inquadrare la giornata nell' orario 7-19 è stressante nel quotidiano lavoro/scuola, infatti l' abbiamo tutti modificato in un 7, 7.30 (le bimbe piuttosto 9) - 23; non abbiamo fatto molto, nulla di che, ma al ritmo che ciascuno desiderava: vuoi continuare a macinare riso? fallo pure; vuoi andare a falciare l' erba? accomodati, ci sono ettari di prato; vuoi mangiarti un barattolo di nutella in 5 minuti? non serve più...

Mi è venuta in mente la mia vita pre-pupe tra Italia ed Austria,  correvo : prima delle 7 in ufficio, pomeriggio tra sport/spesa/giro in centro, serata con marito ma a nanna presto. Organizzata o meno,  funzionava benone.
Mi è venuta in mente la mia vita con la prima pupa in Italia: riposo forzato durante la gravidanza e poi ritmo inesistente e senza orari/decisioni miei. E' iniziata la centrifuga, continuata con trasloco, seconda pupa, ennesimo trasloco.
Mi è venuto in mente che in Francia, oui oui, la ville lumiere  di spunti ne offre assai per attività di tutti i gusti ed invece gnente: seconda pupa vampirizzante la madre e prima pupa alla scuola materna, che a sua volta non mi permetteva di andare due ore- due da nessuna parte (orari vincolanti).... allora si riprende il lavoro, cambia il ritmo ma nulla in termini di risultato. Si respira solo il fine settimana.
Mi viene in mente anche che, ritornando in Italia, la centrifuga non ha ridotto i giri/minuto: due scuole per le due pupe (con stessi orari la mattina, orari diversi il pomeriggio), iniziano le attività extrascolastiche a complicare il tutto, un lavoro part-time*  per me (per fortuna) ma a 45 km da casa ed un marito con lavoro a tempo pieno (per fortuna di tutti noi, in senso buono, ovvio)

Ma è vita questa, che scorre troppo velocemente?
Le possibilità sono solo due:
1. sono la sola deficiente incapace di gestire tutto
2. siamo tutti deficienti a correre come pazzi ed a fare finta che ce la si può fare

La soluzione  direi che è scontata, meno scontato il realizzarla:
rallentare e selezionare, ovvero poco ma buono. Nonostante le statistiche sulle varie malattie diffuse nella società moderna, dovrei così almento riuscire a salvarmi da un embolo.
E forse forse forse riesco a seguire il Laboratorio Uno, che m' interesserebbe assai (del tipo AUT AUT: o ci capisco qualcosa o mollo il blog)........................

* Ma perchè non potremmo farlo tutti, un lavoro part-time? Devo ripescare il testo sulla ceiling theory, molto interessante, ma teoria....




6 commenti:

  1. Purtroppo non è il tempo che scorre velocemente, siamo noi che vogliamo fare e organizziamo le giornate come se fossero lunghissime, cercando di concentrare impegni, lavoro, bimbi, etccc in sempre meno tempo; dovremmo ricordarci che se per fare una cosa serve un determinato tempo, possiamo aumentare il ritmo, possiamo cercare di velocizzare, ma quello è... dovremmo pensare un po' di più a noi, lo stress del "tutto di corsa e in fretta" non fa bene...
    MGrazia

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    1. Ciao Mary, infatti l unica cosa da fare è selezionare e godersi le cose che si fanno. Assaporarle è meglio.

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  2. io alterno giorni cosiddetti Ridolini in cui corro come una matta, ad altri di Dolce fare (qualcosa piu' di ) niente. Durante i Ridolini recupero, durante i DFN assaporo. In totale sono perennemente indietro su tutto ma non tantissimo e ben piu' rilassata. Pero' ci ho messo 34 anni per arrivarci eh, non che sia una cosi' sveglia

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    1. Credo di avvicinarmi a piccoli passi nella direzione..... dedicando una mezz'oretta quotidiana al Ridolini-time, per un DFN dilagante.Vediamo se ci riesco sul lungo termine o se il mostriciattolo-con-la-scopa-sempre-in-mano avrà la meglio....

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  3. Mah, io mi son sempre domandata come fai a gestire tutto l'ambaradam familiare, lavorativo, e trovarti anche un minimo di tempo libero....e dici che non seiorganizzata? Aiuto, io come faccio allora?? Arghhh...comunque concordo, ridurre gli impegni e' il minimo x rallentare il ritmo..potendo..

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    1. Mah, l' organizzazione è soggettiva. L' importante è sentirsi poi soddisfatti di quello che si è riusciti a fare. E fare troppo per sentirsi comunque frustrati non va bene. In ogni caso, spero che questo mio periodo zen duri!

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