mercoledì 5 gennaio 2011

Capolavori (non miei) ... et la maternelle encore

Questa cosa capita a fagiolo, perchè volevo da tempo scrivere in merito alla tecnica di disegnatrice di mia figlia, la 4enne.



Ed ecco che ieri mi ritorna da scuola, la maternelle, con la sua borsina personale contenente un quadernetto di canzoncine e filastrocche e l' album dei capolavori, ovvero quello che ha realizzato in corso d'anno. In effetti è la seconda volta già, senza contare che a casa mi consuma uno sproposito di colori, pennarelli & compagnia bella, debitamente aiutata dalla sorellina, la puffa di 16 mesi.

Ora, rispetto all' anno scorso alla scuola dell'infanzia in Italia, la tecnica da graffittara si è evoluta parecchio, influenzata da correnti cubiste, surrealiste, favoliste, cartonianimatiste, realiste ma anche no: non importa da dove prende spunto – tanto poi basta chiederglielo per avere lumi – ma ci sono case con comignoli grandi quanto le case, fiori di 6 metri, gatti millezampe, castelli con arcobaleni di 3 colori, carrelli della spesa e biciclette futuriste, figure antropomorfe con dettagli stravaganti, varianti , colori, aggiunte o cose mancanti , chi più ne ha più ne metta insomma.
La puffa invece, da brava apprendista, scopiazza, graffitta e con nonchalance firma di soppiatto il foglio da disegno della sorella (urla e pianti in sottofondo), autografa pavimenti e mobili e pure lo sgabellino da bagno dell'Ikea, mentre la genitrice è bloccata con la 4enne che le vuole assolutamente spiegare perchè la balena è rosa ed ha 3 occhi, ah no pardon è un sommergibile, e che la zebra nella prima foto non è interista (vero zio?) ma che non aveva il pastello bianco per finirle le righe a dovere. Che teneri, questi bimbi!

Una carrellata dei capolavori:










Altra cosa …. l' attività scolastica in questo secondo anno di scuola materna prevede (cito):

-appropriarsi del linguaggio: comprendere le cose da fare come spiegato dall'insegnante (colorare, ritagliare, disegnare...), ascoltare e comprendere una storia con/senza illustrazioni, album sul tema dei colori e loro mescolanza, vocabolario delle attività svolte

- familiarizzare con lo scritto grazie a cartelloni ad hoc in classe (calendario, filastrocche, treno delle stagioni e dei compleanni) e grazie alla corrispondenza che una marionetta provvede ad inviare da vari paesi del mondo

- prepararsi a leggere e scrivere (grafismo / prescrittura)

- come diventare studente (identificare gli adulti nella scuola ed il loro ruolo, diventare autonomo, sforzarsi e perseverare nello svolgimento dei compiti affidati, ascoltarsi reciprocamente, rispettare gli altri e le regole della vita in comunità)

- agire e esprimersi con il proprio corpo in percorsi prestabiliti, giochi a 4 ruote, attività motorie di gruppo, con palloni, in attività d'espressione artistica

- scoperta del mondo: oggetti e materiali, forme e dimensioni, i 5 sensi, colori, quantità e numeri, il tempo e lo spazio

-ascolto, osservazione, immaginazione e creazione: disegno e composizione plastica, la voce

Ma in Italia si fanno tutte 'ste cose o i francesi dettagliano per amore del "da noi si fa così"?
Voglio dire, mi rendo conto che al primo anno di materna forse (probabilmente) le attività sono un po' diverse, ma nel secondo anno ? Non ho (ancora) l'Alzheimer, ma non mi ricordo proprio che le maestre mi avessero descritto cotanto: io so che giocavano, cantavano, facevano motricità, giochi in giardino, disegni , ascoltavano storie e realizzavano parecchi oggettini da portare a casa...
Qui , borsina dei lavori a parte che poi si riporta a scuola e che si tiene definitivamente solo a fine anno scolastico, mia figlia non porta a casa nessuna “creazione”, se mi canta una nuova canzoncina e io non la conosco (ovvio, non ho fatto le scuole qui, io) non la possiamo cantare assieme fino a quando non ho tra le mani il suo cahier des comptines o faccio una ricerca su internet , se mi racconta quello che ha fatto nella sua giornata è telegrafica e poi corre a giocare...

Dall'unico incontro di gruppo avuto con l' insegnante ad inizio anno, ci è stato detto che per ogni tipo di attività sono previsti circa 45-50 minuti, poi suona la campanella.... come nella scuola dell'obbligo! Si rimette tutto in ordine, finito o no, e si passa ad altro.

Insomma, so che la scuola francese stimola la competitività, spinge ad emergere, ma fin da ora? Si gioca sì, ma la maitresse mette regolarmente un giudizio al lavoro svolto tramite un bollino (rosso, giallo o verde a seconda che il bimbo abbia dimostrato voglia di lavorare.... qui dicono “travailler” anche per la scuola dell'infanzia....). Ci sono corsi speciali (di recupero) per bimbi con difficoltà , e intendo dire per bimbi che non stanno al  passo col programma....

C'è da dire anche che la scuola che frequenta mia figlia è piuttosto grande, le sezioni sono numerose, a causa di problemi logistici e mancanza di adeguati spazi appositi (ad esempio un armadietto per ciascuno), dopo il primo anno non si fa il riposino pomeridiano (e infatti non hanno chiesto cuscino e fodera col nome).
Non ci si lava i denti dopo il pranzo (e infatti non hanno chiesto lo spazzolino, nè i portabavaglini col nome)
In cortile si va 30 minuti per volta.
Si sta tutto il giorno con le scarpe addosso (e infatti non hanno chiesto i calzini antiscivolo).
Non hanno chiesto nemmeno il grembiule.
E nemmeno una sacca (col nome) contenente un cambio intero di abitini secondo la stagione.

Però lei si trova benissimo, si è integrata senza problemi ed è l'essenziale. I bimbi sono meno critici degli adulti e forse è un bene .....Ouf!

2 commenti:

  1. Cara Helga,
    interessante questo confronto tra l'asilo italico e quello francese, grazie.
    Mi sembra che qui rendano i bambini "adulti" e competititvi fin da subito, come se l'infanzia, in fondo, duri poco qui. Ma è solo un'idea, non un giudizio, anche perchè della scuola non conosco nulla:
    Grazie per avermi raccontato.

    Frapparentesi, volevo scriverti una email per il nostro post sulle vacanze francesi, ma non so dove trovare il tuo indirizzo!
    Forse anche nel mio blog non c'è modo di scrivere, non so.
    Ci scambiamo gli indirizzi?
    Il mio:
    fatatabata at gmail punto com
    Ti aspetto! :)

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  2. Alessandra, ti ho scritto nel pomeriggio. Non è che Fata Tabata ha fatto sparire la mia email? ;-)

    RispondiElimina

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